DON GIUSEPPE POLLAROLO/ Impiccagione di Mussolini, il gesto di umanità del sacerdote
Dagli
archivi dell'Opera don Orione di Milano emerge un documento che
racconta particolari sconosciuti ai più di quello che successe in
piazzale Loreto a Milano il 29 aprile 1945. Qui come si sa vennero
esposti in modo brutale i cadaveri di Mussolini, Claretta Petacci e
altri gerarchi fascisti uccisi sul lago di Como, impiccati a testa in
giù. Quel giorno in piazzale Loreto c'era anche un sacerdote, don
Giuseppe Pollarolo, scomparso nel 1987, appartenente all'Opera don
Orione e anche cappellano dei partigiani. Secondo quanto racconta Don
Ignazio Cavarretta suo confratello che era con lui quel giorno: "Don
Pollarolo è arrivato verso le 11, quando c'era già molta folla e la
Claretta Petacci era stata completamente denudata. Venne avanti e quando
ha visto lo scempio di questa ragazza nuda, cominciò a dire: “Largo, largo, lasciatemi passare. Questo scempio non si deve vedere”. Tutti lo lasciarono passare. Don Pollarolo era conosciuto. Poi, davanti alla
folla sorpresa e per un attimo ammutolita, si è tolto di dosso una
specie di spolverino ed ha coperto la Petacci. Ricordo molto bene: lui
era vestito da prete, non aveva l'abito militare da partigiano o altro.
Aveva una specie di spolverino nero, abbottonato davanti. Se lo tolse
davanti a tutti e fu con quello che ricoprì alla meglio il corpo della
Petacci. Tutti lo rispettarono". Don Pollarolo era stato sulle montagne
con i partigiani, non aveva mai usato armi ma aveva sempre il breviario
con sé. A Torino venne anche arrestato dai fascisti e liberato dai
partigiani. Così quel 29 aprile commentò i fatti a microfoni di Radio
Milano Libera: “ il Cappellano che ha sentito sulla nuca il freddo
della rivoltella tedesca ed ha avuto dinanzi il plotone di esecuzione si
raccomanda al popolo perché non compia vendette private, né si
abbandoni a furori scomposti degni di ogni riprovazione”. E invitò: “Lasciate
che questo povero Cappellano, cresciuto alla scuola di Don Orione,
l'Apostolo della Carità, vi dia la parola d'ordine per la ricostruzione:
collaborare tutti in uno sforzo intelligente, onesto e libero per
tradurre in legge l'amore predicato da nostro Signore Gesù Cristo!"
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