mercoledì 2 dicembre 2020

dittatura sanitaria persecutrice della Chiesa?

Capisco che ormai ci sia grande voglia di voltare pagina: «e facciamola finita con ’sto covid, non ne possiamo più!» Quindi «non se ne parli più!» Quindi, dato che non possiamo più sopportarlo, «il covid non esiste!» Capisco. È umano. Umanissimo. Peccato però che non sia realistico. Perché il covid c’è. E nella seconda ondata ha fatto finora (inizio dicembre 2020) più di 15mila vittime.

Dunque che i governi, in tutto il mondo, adottino provvedimenti restrittivi volti a contenere la pandemia non è un sopruso o una «dittatura sanitaria», ma una necessità. Poi i provvedimenti possono essere più o meno adeguati, o addirittura stupidi. Chiaro.

Ma che gli assembramenti siano occasioni di contagio nessuna persona ragionevole può negarlo. E gli assembramenti in luoghi religiosi non sono più pericolosi, ma nemmeno meno pericolosi degli assembramenti in luoghi non religiosi (almeno, a parità di prudenza delle persone assembrate).

Quindi uno Stato ha diritto di adottare provvedimenti restrittivi di qualsiasi assembramento, laico o religioso, se lo fa per gravissimi motivi sanitari e per il solo tempo necessario a raggiungere l’obbiettivo di contenere la pandemia.

Per questo chi contesta il diritto dello stato a regolamentare gli assembramenti in luoghi religiosi commette un errore, a meno che i cittadini che si assembrano in tali luoghi assumano l’impegno a) di evitare qualsiasi contatto con tutti gli altri cittadini, onde non rischiare di contagiarli, e b) di rinunciare alle cure mediche del SSN in caso di loro contagio covid.

Diversamente si potranno contestare provvedimenti governativi non in linea di principio («lo Stato perseguita la Chiesa», «interferisce in affari interni alla Chiesa»), ma in linea di fatto («lo Stato pensa a dei provvedimenti inadatti allo scopo», «sproporzionati allo scopo»). Cioè si potrà dire che un governo è stupido, ma non perfidamente persecutore o prevaricatore.

Se poi uno pensasse: «gli assembramenti nelle Chiese sono sicuri, perché Dio sicuramente ci protegge, facendo miracoli a manetta», io direi che sì, Dio fa miracoli (a Lourdes dicono che nessuno si contagi entrando nella piscina in cui si bagnano anche persone infette), ma è giusto chiedere a Dio miracoli a manetta, quando per evitare quel male basterebbe un po’ di umana prudenza? Non è forse una pretesa temeraria?



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