sabato 5 dicembre 2020

spensierati?

I cattolici ideologici di destra accusano i seguaci di papa Francesco di aderire a un Cristo “simpaticone”, che perdona tutto e rende la vita una sorta di spensierata barzelletta.

Ora, è vero che un cristianesimo ideologico di sinistra tende a sottovalutare la potenza del Male, che viene invece all’opposto ossessivamente sopravvalutata dal cristianesimo ideologico di destra (si veda l’insistenza nel voler vedere all’opera il diavolo più di Dio, in p. Livio); è vero che esso interpreta in modo scorretto la tesi balthasariana che l’Inferno potrebbe essere vuoto (di esseri umani, perché per Balthasar il diavolo all’inferno c’è), minimizzando i rischi che nella vita di fede ci sono e promuovendo un grande embrassons-nous dove tutto si confonde e si stempera in una smunta genericità.

Però il punto è che, se uno fa esperienza che il Mistero è buono e interviene nella sua vita, non può vedere prevalere il Male, ma il Bene. Perché è sì vero che il diavolo è all’opera dappertutto, ma è ancora più vero che il Creatore della realtà, che a differenza del diavolo (di potenza limitata) è Onnipotente, sa trarre del bene anche dal male. Per questo un cristiano non ideologico non è né ingenuamente e ottusamente ottimista, come rischia di essere la sinistra cristiana, né corrugatamente e corrucciatamente pessimista, come rischia di essere la destra cristiana.

Quest’ultima accusa spesso chi non la segue (nei suoi deliri apocalittico-vittimistici e complottistici) di vanificare la Croce; ma se uno fa esperienza e non è ideologico, la Croce (e quindi la Resurrezione) la vive molto di più di chi si chiude nel suo bunker ideologico. Se il dialogo con l’altro è vero e non è facile astratta dialettica, esso non può non chiedere il sacrificio di sé; mentre se uno parte dai suoi schemi ideologici e quindi vuole annientare il nemico, non ha da fare nessun vero sacrificio: la lotta non è dentro di lui, ma fuori di lui. Come nel Jihad.



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