martedì 2 settembre 2014

Sulla “Genesi biblica” di don Guido Bortoluzzi

Pubblichiamo un giudizio, nato come confidenziale e rivolto ad alcuni amici, del prof. Paolo Musso, Docente di Filosofia della Scienza presso l’Università dell’Insubria di Varese, la Universidad Católica Sedes Sapientiae di Lima e la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano.
Lo condividiamo ampiamente e perciò lo pubblichiamo.

(...)
Essendomi giunte alcune richieste di commento alla Genesi biblica di don Guido Bortoluzzi, ho deciso di scrivere alcune brevi considerazioni al proposito.
Anticipo subito, comunque, che il mio giudizio generale su tutta la faccenda è non solo molto negativo, ma anche molto duro, e ciò per diverse ragioni.

1) Anzitutto c’è una sensazione di fondo, che non sarà molto razionale, ma di cui nel tempo ho imparato a fidarmi: c’è qualcosa nello “stile” generale di tutta l’opera che mi disturba profondamente, in particolare l’eccesso di maiuscole, che può sembrare una cosa di poco conto, ma che una lunga esperienza mi ha dimostrato essere spesso un segno di scarso equilibrio psicologico. Ma anche l’idea di fondo mi mette profondamente a disagio: insomma, vi pare possibile che il peccato originale, che è la causa di tutti i guai dell’umanità, compresa “robetta da niente” come la schiavitù, le guerre mondiali, Hitler e l’Olocausto, Stalin e i gulag, la bomba atomica e alte simili piacevolezze, e che ha richiesto addirittura che Dio stesso per rimediare venisse a farsi ammazzare come un cane (perché di questo si tratta), si riduca a una sveltina tra un ragazzotto di 16 anni e una mezza scimmia? Ma via...

2) In secondo luogo c’è una (grave) questione di metodo, che però mai come in questo caso è anche sostanza. Lo stesso don Guido aveva raccomandato alla curatrice da lui designata, la signora Renza Giacobbi, di non pubblicare niente senza aver avuto l’approvazione del vescovo: «Quanto scrivo può essere dichiarato di origine soprannaturale solo dalla competente Autorità Ecclesiastica, la quale, pur riconoscendone l’autenticità, può fare le sue ricerche sulla opportunità della pubblicazione di tutto o di certe parti dello scritto. Mi sottometto a qualunque decisione verrà presa dal Magistero Ecclesiastico, sia sul contenuto della visione che sul commento esplicativo che l’accompagna» (p. 57).
Però la signora di tale raccomandazione non se n’è assolutamente curata, concedendo sì – bontà sua! – che «l’intenzione di don Guido era retta», ma aggiungendo subito, con incredibile disinvoltura, che, siccome «l’incredulità e le difficoltà incontrate nei suoi Superiori non gli consentirono di veder realizzato il suo desiderio» (che non era affatto un desiderio, bensì il riconoscimento di un preciso dovere, non solo suo, ma anche della curatrice stessa), «dopo la sua morte, ho ritenuto opportuno pubblicare l’Opera, considerandola patrimonio dell’umanità intera» (p. 57 nota 10), il che era proprio ciò che avrebbe dovuto stabilire la Chiesa e che invece la signora Giacobbi si è sentita autorizzata a decidere da sé, senza nemmeno degnarsi di spiegarci in base a quali motivazioni: semplicemente, l’ha “ritenuto opportuno” e così sia.
E non solo, ma la signora ha pure creato un sito web e tutta una rete di attività, dalle conferenze alle pubblicazioni fino addirittura a una rete televisiva privata, intorno a cui ha raccolto una vera e propria comunità di persone che perlopiù credono ciecamente e acriticamente a tutto quello che è riportato nel libro, di cui invece finora niente ha ricevuto il benché minimo avallo dalle autorità ecclesiastiche. Nel blog del sito vi sono molti messaggi che parlano di conversione e di fede ritrovata a seguito della lettura del libro, d’accordo, ma di quale fede si tratta? Se ci si va a guardare, come ho fatto io, non ci vuol molto a rendersi conto che si tratta di una fede essenzialmente irrazionale, completamente agli antipodi di quella che ha sempre insegnato la Chiesa cattolica, in particolare con gli ultimi Papi.

3) Poi c’è la faccenda degli illustri personaggi che avrebbero certificato l’autenticità e l’importanza della presunta “rivelazione”. Ma vediamo come stanno davvero le cose.
Anzitutto, don Guido sostiene di avere ricevuto diverse profezie da parte di santi e veggenti circa il fatto che lui avrebbe ricevuto questa rivelazione. Tuttavia da quanto ho letto non risulta che ci siano altre testimonianze indipendenti che tali profezie siano state realmente fatte e, soprattutto, che siano state fatte in questi esatti termini: tutto si basa sulla sola parola di don Guido, giacché quando la questione è diventata di pubblico dominio tutti i protagonisti e i testimoni erano già morti, per cui era impossibile verificare. La mia impressione personale (che vale quel che vale, ma, data la situazione, non c’è altro su cui basarsi) è che non si sia inventato tutto, ma è possibile che abbia quantomeno frainteso e/o esagerato il reale significato di ciò che ha ascoltato, tanto più che la più importante di queste profezie, quella di San Giovanni Calabria, gli è stata fatta quando era bambino. Quelle di Crawley e Masi, infatti, lui le ha intese come dirette a lui solo in base al fatto che (gli è sembrato che) lo guardassero negli occhi, mentre quella di Teresa Neumann è così generica che può voler dire praticamente qualsiasi cosa. Quindi è perfettamente concepibile che don Guido, ossessionato personalmente dal problema del peccato originale e impressionato da ciò che aveva sentito da bambino (o creduto di sentire: l’episodio, se lo leggete con attenzione, è un bel po’ confuso) da un santo come don Calabria, abbia successivamente interpretato il significato delle altre cose ascoltate in funzione di ciò di cui si era già convinto, forzandole al di là della loro reale portata. Inoltre, anche se non sono un esperto in materia, credo che anche i santi possano sbagliarsi a fare una predizione, compresi quelli che ne hanno azzeccate molte: a quanto mi risulta, l’infallibilità a questo mondo ce l’ha solo il Papa quando parla ex cathedra.
Don Guido sostiene poi di avere scritto ad Albino Luciani prima che diventasse Papa e che questi in seguito a ciò gli aveva chiesto un colloquio, a cui però lui avrebbe rinunciato per paura di perdere l’ultimo treno per tornare a casa. La domanda sorge spontanea: se era così importante, non poteva per una notte dormire in una pensione? Ciononostante, don Guido ritiene che Luciani avesse un atteggiamento favorevole, adducendo come prova il fatto che una volta eletto Papa abbia detto che «Dio è, per l’uomo, Padre e Madre» (p. 43), espressione che sarebbe identica a quella da lui ascoltata nella presunta rivelazione. Mi pare invece evidente che ciò non prova nulla, perché può benissimo essergli semplicemente piaciuta l’espressione (ammesso e non concesso che l’abbia davvero ripresa dai suoi scritti) senza che ciò implichi necessariamente una sua adesione alle teorie di don Guido.
La signora Giacobbi sostiene di aver mandato una copia del libro a Benedetto XVI. Non dice però di aver mai ricevuto risposta alcuna, il che non depone certo a suo favore, viste anche la precisione e la rapidità (meno di un mese) con cui invece Ratzinger ha risposto a me quando gli ho scritto per chiedergli un parere sulle stesse questioni teologiche, benché nel mio caso si trattasse di semplici considerazioni personali e non di una presunta rivelazione divina. Tuttavia anche lei crede di poter dedurre una recezione favorevole della teoria di don Guido da parte del Papa dal fatto che in un discorso di poco successivo Benedetto XVI avrebbe detto che «l’evoluzionismo mina in modo sottile le fondamenta stesse del cristianesimo» (p. 11), il che è falso, perché per Ratzinger è solo l’interpretazione ideologica e quindi scorretta dell’evoluzionismo che fa ciò, il che peraltro può benissimo essere affermato senza che ciò implichi l’accettazione delle tesi di don Guido, tant’è vero che era stato affermato in precedenza anche da altri Papi che non avevano letto il suo libro. Inoltre secondo la Giacobbi in quella occasione il Papa avrebbe aggiunto che il peccato originale «ha corrotto “biologicamente” l’umanità e che, ancora “biologicamente”, ossia geneticamente, si è trasmesso fino ai giorni nostri» (p. 11), col che di nuovo mette in bocca a Ratzinger una cosa che egli non ha mai detto (l’equivalenza tra “biologicamente” e “geneticamente”, che è fatta da lei) e di nuovo non prova nulla. Che in qualche modo il peccato originale abbia coinvolto anche la struttura fisica dell’essere umano è infatti una tesi “classica”, che la Chiesa ha sempre sostenuto. Il problema è di capire in quale modo ciò è avvenuto: e su questo Ratzinger non ha mai detto nulla che andasse nella direzione indicata da don Guido, mentre in diversi discorsi e anche nella risposta a me ha dato indicazioni che vanno in una direzione che non è solo diversa ma addirittura diametralmente opposta. In particolare, più di una volta Ratzinger ha suggerito che la tendenza al male potrebbe essere trasmessa dal fatto di nascere in un contesto in cui i rapporti umani sono alterati. Non vedo proprio come potrebbe essere arrivato a una simile concezione se avesse attribuito anche la minima credibilità alla “rivelazione” di don Guido, che dice esattamente il contrario su ciascuno di questi punti.
Infine, la signora Giacobbi mette in bocca a Ratzinger una vera e propria menzogna, che va contro tutto il suo sforzo di favorire un dialogo serio tra scienza e fede, laddove gli fa dire che «la dottrina cattolica condivide la scaletta evolutiva fra le specie proposta dagli evoluzionisti, ma nega l’evoluzione spontanea delle specie e il sorgere di nuove specie dovuto al caso e alla naturale selezione e dà a Dio Creatore il giusto ruolo che Gli spetta» (p. 11). Peccato che il “giusto ruolo” del Creatore non sia quello che pensa la signora, che con ciò dimostra di non capire innanzitutto la teologia, prima ancora che la scienza: infatti il senso più profondo del concetto di Creazione non è che in qualche momento del passato Dio è intervenuto direttamente per far esistere qualcosa che prima non c’era, ma sta piuttosto nel fatto che Dio fa esistere le cose ora, in ciascun momento, sia quelle che (eventualmente) ha creato direttamente, sia quelle che invece sono il prodotto dell’evoluzione naturale.
Tirando le somme, dunque, da tutta la questione delle profezie e dei rapporti coi Papi non viene fuori neanche una conferma minimamente credibile dell’attendibilità della “rivelazione” avuta da don Guido, mentre al contrario viene fuori una evidente e reiterata propensione perlomeno da parte della signora Giacobbi a forzare indebitamente e a volte addirittura a falsificare le affermazioni di Ratzinger, così come anche di Giovanni Paolo II (cfr. p. 7) per piegarle alle sue tesi, che invece esse contraddicono esplicitamente. In particolare, fu proprio Giovanni Paolo II, in un famoso discorso che ora non ho sottomano, ad affermare che l’evoluzione è ormai da considerarsi un fatto accertato, anche se rimane ancora da stabilire il meccanismo preciso secondo cui essa avviene, che potrebbe benissimo non essere quello del darwinismo “ortodosso”. Vale la pena notare che invece don Guido condivideva tale indebita identificazione tra evoluzionismo e darwinismo, e questo – cosa tanto paradossale quanto significativa – proprio mentre anche tra i biologi stava finalmente cominciando a farsi strada la consapevolezza che ciò è errato e da più parti si cominciavano a proporre teorie alternative, che stanno oggi conoscendo un crescente successo, nonostante le ancora grandissime difficoltà che incontrano.

4) L’altro aspetto che potrebbe convalidare la credibilità di don Guido è quello relativo alle notizie scientifiche verificabili contenute nella presunta “rivelazione” da lui ricevuta, cioè quelle riguardanti l’origine dell’universo e del sistema solare (quelle sulla creazione diretta dei gameti di ogni singola specie da parte di Dio infatti non lo sono, come lui stesso riconosce). Peccato solo che esse portino alla conclusione esattamente opposta, giacché sono tutte sbagliate: è quindi un tantino difficile pensare che provengano dal Creatore in persona. In particolare:
a) l’espansione dell’universo è descritta erroneamente come se avesse un centro, mentre il “centro” non esiste (o, se preferite, è ovunque), giacché secondo la teoria del Big Bang ogni singolo punto dello spazio si espande;
b) come stabilito grazie ai dati del satellite Planck giusto l’anno scorso, l’età dell’universo è di 13,82 miliardi di anni (con un margine di errore dello 0,4%) e non «molto di più di sedici miliardi» (p. 129), come pretenderebbe invece don Guido;
c) oggi si ritiene che la Luna si sia effettivamente staccata dalla Terra, ma non per un’esplosione interna (non esiste – per fortuna – nessun fenomeno naturale che possa causare un’esplosione del genere), bensì a causa dell’impatto con un enorme asteroide;
d) è inoltre non solo falso, ma del tutto assurdo che ciò abbia causato il brusco allontanamento dell’America dall’Europa, giacché l’evento accadde 4 miliardi di anni fa, quando né l’una né l’altra si erano ancora formate, senza contare che la deriva dei continenti è graduale (e molto lenta) e ha cause completamente diverse;
e) ancor più assurdo è che ciò abbia causato la formazione del bacino del Pacifico, che è una robetta minuscola in confronto al cratere che si sarebbe formato a seguito dell’espulsione del materiale necessario a formare la Luna: in realtà l’impatto fu così tremendo e sviluppò un calore tale che la Terra intera si fuse e poi lentamente si risolidificò, “cancellando” così quasi completamente le tracce della catastrofe (anche se si ritiene che una “cicatrice” sia rimasta, in un punto dell’emisfero Sud che ora non mi ricordo), mentre il Pacifico si è formato oltre 3 miliardi di anni dopo, a seguito della deriva dei continenti;
f) più che assurdo è poi addirittura folle sostenere che questo fenomeno sarebbe responsabile della trasformazione dell’orbita terrestre da circolare a ellittica: in realtà tutti i corpi celesti seguono orbite ellittiche (1a legge di Keplero) e non si capisce perché proprio la Terra primordiale avrebbe dovuto fare eccezione;
g) è anche sbagliato attribuire a ciò lo scostamento del polo magnetico da quello geografico, che dipende invece dal fatto che i poli magnetici migrano in continuazione (e a volte addirittura si invertono) in conseguenza dei movimenti del magma all’interno del nucleo terrestre;
h) infine, è sbagliato anche il resoconto da lui fornito dell’altro fenomeno esplosivo che sarebbe, tra l’altro, all’origine dell’estinzione dei dinosauri, che si è effettivamente verificato, ma 50 milioni di anni e non 66, non è stato dovuto a un’esplosione interna ma, di nuovo, dall’impatto di un meteorite e non è avvenuto sulla costa orientale del Pacifico bensì su quella occidentale dell’Atlantico, nel Golfo del Messico, precisamente a Chicxulub, nella penisola dello Yucatan, dove ancor oggi è visibile il cratere.
E questi sono solo gli errori più clamorosi: ce ne sarebbero anche molti altri, di cui vi faccio grazia perché mi pare che bastino già questi a dimostrare ad abundantiam che chiunque sia l’autore di questo indegno pastrocchio, di sicuro non è il Creatore dell’universo.
Ho detto “chiunque”, ma in realtà è facile capire chi è il suddetto autore. Infatti tali nozioni errate corrispondono con notevole precisione a ciò che avrebbe potuto credere una persona di media cultura formatasi nei primi decenni del Novecento, che avesse avuto un’infarinatura di nozioni scientifiche generali ma non avesse fatto nessuno studio approfondito in materia, e che dunque in parte interpretava in maniera erronea ciò che sapeva e in parte faceva riferimento a teorie che allora erano ritenute attendibili ma oggi non più. Ora, è evidente che questo “identikit” calza a pennello a don Guido: di conseguenza sembra inevitabile concludere che l’autore di tale “rivelazione” è lui stesso, anche se probabilmente solo a livello inconscio (ovvero attraverso un sogno o un’allucinazione) e quindi in perfetta buona fede (buona fede che invece mi riesce assai più difficile concedere alla Giacobbi, che è tuttora viva e ha quindi avuto tutte le opportunità di rendersi conto dell’assoluta inattendibilità di questo quadro).
Ma c’è di più: lui ci ha proprio lasciato la “firma”, laddove parla della genesi del sistema solare come dovuta a uno scontro tra il Sole e una cometa. Questa in effetti è stata per molto tempo ritenuta una delle due possibili spiegazioni della genesi dei pianeti (che in questo caso sarebbero un fenomeno molto raro nell’universo, data l’estrema improbabilità di scontri di questo tipo): per la precisione – guarda caso! – giusto fino a una ventina d’anni fa, cioè poco dopo la morte di don Guido e il completamento del suo libro da parte della signora Giacobbi. Oggi però sappiamo che la teoria giusta era l’altra, quella comunemente detta di Kant-Laplace (ma in realtà opera del mistico tedesco Emanuel Swedenborg) per la quale i pianeti si formano dai residui della nube di polvere cosmica che condensa sotto l’azione della gravità fino a formare una stella (vedi, per chi volesse approfondire, il mio libro La scienza e l’idea di ragione, Mimesis, Milano, 2011, pp. 303-305). Di questo ormai siamo certi, perché non solo sono stati scoperti migliaia di pianeti extrasolari (il primo, 51 Pegasi, nel 1995), ma addirittura sono stati fotografati diversi “dischi di accrescimento”, cioè, appunto, residui di polvere cosmica orbitanti intorno a stelle in formazione. Ora, sapete a chi si deve la teoria sbagliata, quella dello scontro cosmico? Al grande naturalista francese Georges-Louis Leclerc De Buffon (1707-1788): ovvero, precisamente “quel” Buffon che, per essere un paladino del fissismo (cioè della non-evoluzione delle specie), don Guido riteneva fosse stato gratificato di una rivelazione simile alla sua (dimenticando fra l’altro che all’epoca di Buffon tutti sostenevano il fissismo: per la cronaca, L’origine delle specie di Darwin è del 1859). Più chiaro di così...

5) Così stando le cose (cioè, per riassumere, essendo impossibile qualsiasi conferma oggettiva della presunta “rivelazione” attraverso le profezie e i rapporti coi Papi ed essendo essa completamente screditata sul piano scientifico dalle informazioni sbagliate e spesso assurde che fornisce), la sola maniera che rimane di convalidare la presunta rivelazione ricevuta da don Guido sarebbe la sua capacità di spiegare il racconto biblico del peccato originale in maniera più soddisfacente di tutte le altre interpretazioni esistenti. Ora, la teoria di don Guido ha certamente almeno il merito di esser chiara: ma a che prezzo? In primo luogo, come ho già notato all’inizio, essa rende comprensibile la misteriosa vicenda del peccato originale solo a prezzo di svilirla, riducendola ad una vicenda così sciocca e grottesca che riesce davvero difficile (almeno per me) metterla in relazione con una vicenda così seria e drammatica come la Passione di Gesù. Comunque, al di là delle sensibilità personali, ci sono anche dei fatti oggettivi ben precisi che la contraddicono.
Anzitutto diciamo subito la cosa più grave: questa spiegazione del peccato originale, affermando che le sue conseguenze si sono manifestate esclusivamente a livello genetico, pone la causa della tendenza umana al male esclusivamente nella genetica, cioè ne dà una spiegazione puramente materialistica, il che è veramente inaccettabile, giacché se così stanno le cose non si capisce più a che serva la croce di Gesù, né perché egli abbia deciso di fondare la Chiesa anziché un istituto di genetica.
Ma questa teoria presenta anche delle forti incoerenze interne. Sorvoliamo pure su questioni minori (ma neanche poi tanto: per esempio, è del tutto insoddisfacente la spiegazione del perché “Eva” sia stata creata diversa dagli altri Ancestri; e non si capisce come diavolo abbiano fatto “Caino” ed “Eva” ad incontrarsi, soli e sperduti nell’immensità del mondo, per di più essendo stati allontanati dalla famiglia di Adamo a distanza di diversi anni uno dall’altro). Resta comunque un problema di fondo, e cioè perché mai i discendenti della Donna e di Set, che erano geneticamente puri e quindi immuni dalle conseguenze del peccato originale come vengono qui intese, avrebbero dovuto in seguito accoppiarsi con gli ibridi figli di Caino ed Eva, tanto più che si trattava di creature brutte e cattive, mentre loro avevano a disposizione partner bellissimi e buonissimi. Quindi in sostanza la teoria di don Guido riesce a spiegare (peraltro in modo inaccettabile, come ho appena detto) il peccato originale solo al prezzo di moltiplicarlo indefinitamente, alla faccia della pretesa maggiore fedeltà al racconto biblico (e anche dei propri stessi presupposti, perché questa interminabile serie di “Adami”, uno più stupido dell’altro, non depone certo a favore della loro asserita perfezione).
E proprio questo è l’ultimo punto di debolezza. Infatti a parole don Guido dice – giustamente – che non bisogna interpretare alla lettera il Genesi, però poi lui lo fa ogni volta che gli comoda, anche e anzi soprattutto a proposito di particolari secondari e dal significato ambiguo (tipo il passo sui giganti o quello sulle “figlie degli uomini”), salvo poi sorvolare con incredibile disinvoltura su punti che sono invece assolutamente centrali e dal significato chiarissimo. Il caso più clamoroso, che è poi quello su cui si regge tutta la sua costruzione, è ovviamente quello di Eva: anche lasciando da parte la questione dei nomi, mi sembra infatti veramente difficile negare che la Bibbia affermi in modo inequivocabile che la donna che commette il peccato originale insieme ad Adamo è la stessa che è stata tratta dalla sua “costa”, comunque la si voglia intendere. E infatti è talmente chiaro che neanche don Guido lo nega. E allora come se la cava? Semplicemente dicendo che questo può essere un errore che si è infiltrato nel racconto originale a causa del lungo tempo trascorso tra l’epoca della narrazione orale e quella in cui essa venne messa per iscritto, “dimenticando” opportunamente che, se davvero così accadde, è “leggermente” più probabile che tali errori e contaminazioni abbiano interessato gli aspetti secondari del racconto (sulla cui correttezza lui invece non nutre il minimo dubbio, forse perché sono funzionali alla sua teoria) che non il suo nucleo centrale. Per la serie: “Se la teoria non va d’accordo con la realtà, tanto peggio per la realtà”. Il che, se non erro, si chiama ideologia.
6) Infine, è inquietante il fatto che questa pretesa “rivelazione” alla fin fine conduca ad una forma di creazionismo (e per niente affatto ad una pretesa “terza via” tra esso e l’evoluzionismo), in sostanza equivalente al cosiddetto intelligent design. Ora, il creazionismo non è un problema da poco: al contrario, è addirittura la principale causa di discredito del cristianesimo all’interno del mondo scientifico del Novecento (basta leggere le biografie dei grandi scienziati americani contemporanei per rendersene conto). È quindi gravissimo che, dopo essere stato per molto tempo un problema esclusivamente confinato all’ambito del fondamentalismo protestante americano, da qualche tempo esso abbia cominciato a far breccia anche nel mondo cattolico. Non è proprio il caso di alimentare ulteriormente questa già pericolosissima tendenza.

7) Concludendo: allora è proprio tutto da buttare? Non è detto. Quel che è certo è che non è assolutamente possibile accettare la teoria di don Guido come una spiegazione oggettiva di ciò che realmente è stato il peccato originale. Può darsi tuttavia che all’interno di questa pasticciatissima visione ci sia almeno qualche idea utilizzabile, che in tal caso potrebbe perfino essere realmente rivelata, anche se all’interno di una gran confusione determinata dalla sua immaginazione e quindi bisognosa di adeguata interpretazione: per esempio, l’idea che il peccato originale possa avere determinato un’involuzione dell’umanità, ma non per una questione di ibridazione genetica, bensì (come suggerito da Ratzinger) per il progressivo imbarbarimento dei rapporti personali, che alla lunga ha finito per ripercuotersi anche sul lato fisico. Ma bisognerà pensarci molto bene e non in maniera dilettantesca, ma da parte di persone che abbiano la necessaria competenza, non solo in campo teologico, ma anche scientifico (il che era poi ciò che voleva lo stesso don Guido). Le scorciatoie semplicistiche come quelle della Giacobbi, invece, non portano da nessuna parte, anzi, fanno solo danni.

12 commenti:

  1. Ho ricevuto oggi dei commenti "in difesa" delle idee di don Guido (solo questo è in discussione qui: le sue idee, mentre non ci permettiamo di giudicare la sua persona, la cui buona fede solo Dio conosce). Il problema è che sono di un lettore anonimo. Non accettiamo commenti anonimi, indicate come minimo un indirizzo e-mail valido. Grazie.

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  2. Così scrive un nostro lettore: "L’uso appropriato delle parole è importante. Lei dice : "in difesa" delle idee di don Guido (solo questo è in discussione qui: le sue idee, mentre non ci permettiamo di giudicare la sua persona,la cui buona fede solo Dio conosce)”. Se don Guido avesse avuto delle “idee” o delle “intuizioni” da uomo, ancor di più sacerdote, onesto e verace le avrebbe attribuite alla propria intelligenza e alla propria immaginazione. Poiché egli ha detto che Dio gli ha fatto conoscere le cose che ha visto come in una visuale filmica sia da sveglio che in visioni notturne (sogni lucidi) chi mette in dubbio la sua capacità mentale (perché nel libro ha messo troppi caratteri in maiuscole) o la sua sincerità/buona fede giudica la sua persona. Che cosa deve fare un prete che ha a cuore la salvezza della propria anima? Raccontare la verità in merito alle “rivelazioni” avute o confessare, magari in punto di morte, che s’è inventato tutto pensando di fare cosa santa e giusta."

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  3. E noi così gli rispondiamo: Grazie per essersi "rivelato", anche se solo parzialmente. Io, seguendo S.Paolo, "non giudico nessuno", non giudico, ribadisco, la persona di don Guido. Perché, se giudicio inattendibili le sue idee? Perché il serpente è astuto, il diavolo ci può ingannare, e uno, su questioni non dogmatiche, può essersi lasciato ingannare da false visioni. Lo dice S.Paolo, il diavolo può apparirci come una angelo di luce. Io credo che uno non può essere ingannato, in buona fede, sull'essenziale, mentre può esserlo, in buona fede, sul non-essenziale, su un tema non dogmatico, quale è quello della natura specifica del peccato originale e dell'origine dell'uomo.
    Se don Guido avesse detto che l'uomo è solo materia, ad esempio, farei più fatica a credere nella sua buona fede. Ma così, non mettendo in discussione alcun dogma, sono piuttosto propenso a credere che si sia lasciato ingannare dal nostro astuto avversario.

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  4. La nostra gentile lettrice ci manda altre critiche, che pubblichiamo solo in parte (nella parte pertinente). Ecco: "se il prof Musso si permette di insinuare (al punto 1 ) che Don Guido non fosse psicologicamente a posto, e al punto 2 che la dr.ssa Renza Giacobbi si sia comportata scorrettamente nei confronti della Chiesa ed ha addirittura disatteso i desideri di Don Guido prendendo l'iniziativa di pubblicare il libro, deve accettare che ci sia qualcuno che conoscendo i fatti e le persone vuole ribattere alle sue supposizioni e insinuazioni. Rilegga il contenuto del punto 1

    1) Anzitutto c’è una sensazione di fondo, che non sarà molto razionale, ma di cui nel tempo ho imparato a fidarmi: c’è qualcosa nello “stile” generale di tutta l’opera che mi disturba profondamente, in particolare l’eccesso di maiuscole, che può sembrare una cosa di poco conto, ma che una lunga esperienza mi ha dimostrato essere spesso un segno di scarso equilibrio psicologico. Ma anche l’idea di fondo mi mette profondamente a disagio: insomma, vi pare possibile che il peccato originale.......... si riduca a una sveltina tra un ragazzotto di 16 anni e una mezza scimmia? Ma via...

    Che l'uso delle maiuscole usate in eccesso sia un segno di scarso equilibrio psicologico non l'ho trovato da nessuna parte degli studi di grafologia... è una scoperta del prof Musso? (don Guido quasi ottantenne è stato in grado di aiutare un ragazzo del liceo a fare una traduzione di greco. Aveva una lucidità mentale e una memoria prodigiosa conservata fino in tarda età)"


    A questo rispondiamo che l'uso eccessivo delle maiuscole è perfettamente copmpatibile con una longevità della mente. Non so se parlare di "equilibrio psicologico" sia stata la scelta lessicale più appropriata, ma riteniamo che l'intentio profundior del prof. Musso sia corretta: usare molte maiuscole, come in genere usare un linguaggio "pirotecnico" non è certo indizio di rigore logico-argomentativo. Se si fa leva sulle emozioni, infatti, è segno che si hanno pochi argomenti.

    Quanto alla sig.ra Giacobbi c'è poco da dire: non ha aspettato l'autorizzazione dell'autorità ecclesiastica.

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    1. Riguardo il punto 1)
      Il Dr Musso leggendo il libro di Don Guido guarda le maiuscole !...è un classico ! don Guido indica col dito la luna e il dr Musso gli guarda se l’indice ha l’unghia ben curata. L’uso delle maiuscole nel libro serve a mettere in risalto il dialogo intercorso tra Dio e don Guido. Serve a distaccare ciò che don Guido diceva o pensava dalle risposte che otteneva da Dio. Ha una sua logica l’uso di molti brani scritti in maiuscolo.
      A me ha creato un profondo disagio l’ uso un po’ blasfemo delle parole (altra scelta lessicale inappropriata) nella frase del Dr Musso “ insomma, vi pare possibile che il peccato originale.......... si riduca a una sveltina tra un ragazzotto di 16 anni e una mezza scimmia? “ per definire in che è consistito il peccato originale. È stata una disobbedienza che ha creato un profondo dolore in Dio - in quanto Padre - che ha visto sbagliare orribilmente il suo figlio Adamo e ha visto, conoscendo il futuro, le conseguenze atroci che ciò ha comportato alle generazioni future della razza cainita; mostruosità fisiche e mentali dovute alla guerra dei geni che si creò nel corpo degli umani allora come oggi, anche se oggi avviene più raramente almeno a livello fisico ma non è detto che a livello mentale le conseguenze sulle attuali generazioni siano ancora più pesanti visto che continuiamo ad ucciderci con armi sempre più distruttive e devastanti ma definite “intelligenti” che producono più vittime e con ferite insanabili (vedasi armi al fosforo). Oggi è in aumento l’autismo e la DSA – disturbo nell’apprendimento e iperattività nei bambini, quanto questo è dovuto ai geni malati?. . Quello che ha generato il “ragazzotto 16enne” Adamo con la “sveltina con una mezza scimmia” è parificabile al sassolino buttato giù dalla montagna che trascina dietro di sé altra neve provocando una catastrofica valanga giù nella vallata. Per quello che riguarda il discorso puramente medico e scientifico il Dr Saverio Francesco Martelli (odontoiatra di livello internazionale) è stato colpito dal libro di don Guido e lo ha fatto riflettere sulle malattie genetiche originate anche da una infinitesima mancanza di un pezzetto di cromosoma. Si legga la sua interessantissima relazione che è pubblicata sul sito Genesibiblica.eu intitolata “Quando fede e scienza possono raccontare la stessa storia”(prima e seconda parte)
      Circa 50 anni fa degli scienziati vollero ibridare/mescolare una razza di api africane molto resistenti e assai aggressive con una razza di api europee molto produttive di ottimo miele. Volevano ottenere api più resistenti in condizioni climatiche estreme come le africane e produttive di ottimo e abbondante miele come le europee. Ottennero una razza di api che si riproducevano in gran quantità, molto resistenti, assai aggressive e pericolose per l’uomo (vennero chiamate api assassine dopo un po’ di vittime uccise da punture) e produttrici di un miele di qualità scadente.
      Nella bibbia – Genesi- si parla che dalla unione degli uomini nacquero giganti. C’è un fenomeno conosciuto dagli esperti di ibridazione con il nome di eterosi : In genetica è il fenomeno per cui gli ibridi tra due linee pure sono più vigorosi, resistenti e produttivi delle linee da cui derivano; è detto lussureggiamento degli ibridi o anche vigore dell’ibrido. Si guardino, tanto per capire, le immagini del ligre incrocio di taglia spaventosamente più grande della normale tigre o di un normale leone dal cui incrocio esso è ottenuto..(mangia 14 kg di carne in più di un normale leone). Anche questo fenomeno dell’eterosi (vigore/lussureggiamento dell’ibrido) è un tassello del puzzle che dà la spiegazione dei giganti biblici.
      Ho letto un dottissimo commento del Cardinale Ravasi sulla Genesi in cui scrive parlando della volontà di Adamo di “farsi come Dio” :- “È, questa, la radice del “peccato originale”, anzi, è l’essenza ultima di ogni peccato. È quello che i Greci definivano come hybris, cioè la sfida che il ribelle lancia contro la divinità.” (loretta continua )

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    2. (continua) Guarda un po’, mi sono detta : hybris – sfida a Dio – sembra aver molto in comune con le parole ibrido e ibridazione; quindi ogni ibridazione è una sfida alla legge di Dio che ordinò agli esseri viventi “ognuno si riproduca secondo la propria specie”.
      L’uomo ancora oggi non accetta le leggi divine e si arroga il diritto di mischiare i geni delle piante e degli animali (non oso crederci - ma qualcuno lo afferma- che in laboratori inglesi studino come ottenere ibridi uomo-animale ottenuti da ovuli umani).
      Dunque Ravasi ha parlato di Hybris = sfida a Dio ; dunque era vicino un ette dalla verità ! però in una conferenza il Cardinale Ravasi dovendo spiegare come collimare nello stesso brano la presenza dei figli di Dio con le figlie degli uomini risolse il mistero dicendo che la genesi non è da prendere come una narrazione storica ma come un racconto simbolico. La genesi parla, secondo il Ravasi, di una prima coppia simbolica del genere umano che esisteva già con diversi individui e in diversi gruppi umani. (boh!)
      Io sapevo dell’esistenza di una figura che dagli antichi ebrei che si tramandavano la genesi oralmente (cosiddetta fonte "jahvista") era chiamata Lilith, la prima moglie. Nel Sefer Ben Sira o Alphabetum Siracidis, una raccolta di proverbi, si racconta che dopo uno scontro aspro e violento, Lilith rifiutando di esser sottomessa ad Adamo sarebbe fuggita uccidendo tutti i figli, centinaia, avuti da Adamo, e preferendo unirsi a Satana per diventare la regina del male. Il racconto della "prima Eva" subisce varie commistioni con leggende precedenti di origine sumero-babilonese riguardanti un demone femminile alato che uccide i bambini o le partorienti.
      La figura di questa Lilith non è stata mai nominata nella Bibbia cristiana (che pure deriva da quella ebraica). È stata eliminata perché incomprensibile. Con le rivelazioni di don Guido questo tassello del puzzle ha preso la sua giusta collocazione : si tratta della donna-ponte ancestre Eva. Quella che è servita come incubatrice e balia della prima coppia adamitica che generò Abele e Set.
      Altro tassello misterioso della Genesi è il “segno” dato a Caino : la parola.
      Il dono della parola con cui i Figli di Dio parlavano con Dio e comunicavano tra loro è stata estesa anche a Caino e alla sua stirpe ibrida. (Noi). Dio accresce quando punisce! Se qualcuno insinua che don Guido è stato ingannato da satana la sua opera ha ottenuto che la Misericordia e la Magnanimità di Dio è in massimo risalto. Non mi pare che satana, quando inganna l’uomo, si prefigga di raggiungere questo risultato. Lo scopo di Satana è di diffamare Dio e bestemmiarlo rivoltando in male tutto il bene che ci proviene da Dio (peccato contro lo Spirito Santo che non gli sarà mai perdonato). Come ha detto San Paolo «Laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia».
      A proposito di San Paolo: sue sono le parole [12]Quindi, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte…. (15) se infatti per la caduta di uno solo morirono tutti…. [16]E non è accaduto per il dono di grazia come per il peccato di uno solo: il giudizio partì da un solo atto per la condanna… [17]Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato … [18]Come dunque per la colpa di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna…. [19]Similmente, come per la disobbedienza di uno solo tutti sono stati costituiti peccatori….
      con le rivelazioni di don Guido si colloca al giusto posto anche questo misterioso tassello del puzzle delle parole “uno solo” tante volte ripetute da San Paolo.
      Tutto quanto detto sopra è ciò che mi ha convinto della veracità delle rivelazioni di Don Guido. Un giovane prete fresco di voti appena ha letto il libro, da Roma si è recato in pellegrinaggio presso la tomba di don Guido per rendergli l’omaggio del profeta. Le rivelazioni date a don Guido sono un argomento destinato a dividere.
      (Della sig.ra Giacobbi commenterò in seguito).

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    3. Risponde il dottor Musso:
      "Anzitutto faccio notare che in questo commento si prende in considerazione soltanto una fra tutte le mie molteplici osservazioni critiche al testo di don Guido, per giunta scelta fra le meno importanti, cioè l’eccessivo uso di maiuscole (che comunque – ribadisco – non è mai un buon segno: e aggiungo che non è affatto vero che esse vengano usate come sostenuto dall’autrice del commento).
      Perché la mia gentile critica non prova a spiegarmi come può provenire da Dio una “rivelazione” che tutte le volte che parla di fatti scientifici accertati dice cose completamente sballate, come ho ampiamente documentato? Oppure, a proposito di guardare il dito anziché la Luna, vorrebbe per favore spiegarmi perché insiste con la storia dei giganti, che è un dettaglio marginale, mentre non dice nulla sul fatto che la storia raccontata da don Guido è completamente incompatibile con quanto afferma la Bibbia a proposito di Eva, che invece ha un ruolo assolutamente centrale nella vicenda? È cosciente, gentile signora, che la Chiesa ha sempre detto che la Rivelazione è terminata con Gesù Cristo e che eventuali rivelazioni private successive possono solo approfondirla e precisarla, ma non modificarla? E vorrebbe per favore provare a prendere in considerazione almeno alcune delle mie osservazioni a proposito delle molte contraddizioni intrinseche della storia di don Guido?
      Concludo con alcune brevi note alle sue osservazioni.
      1) Che il peccato originale sia stato essenzialmente una questione di hybris non è un’idea di Ravasi: la Chiesa l’ha sempre detto e il fatto che lei lo scopra solo ora (mi perdoni) non depone precisamente a favore della sua competenza in fatto di questioni teologiche(e, per vero, neanche della semplice conoscenza del Catechismo).
      2) L’ibridazione è un fenomeno che avviene continuamente tra gli animali, sia in natura che in cattività, e ha quasi sempre prodotto buoni risultati, anche se di tanto in tanto può andare storto qualcosa, come nel caso delle cosiddette “api assassine” (che poi tanto assassine non erano, perché ormai si sono diffuse in tutta l’America, ma non è successo niente). Lo sa, cara signora, che tutta la frutta e la verdura che lei mangia è ibrida e che senza questo processo di ibridazione artificialmente indotto fin dagli albori della civiltà nessuno di noi sarebbe qui, perché nel loro stato originale la loro produttività era così bassa e la loro qualità così scarsa che non sarebbero mai bastate a sfamare neanche un centesimo degli esseri umani che ora vivono sulla Terra?
      3) Peraltro le faccio notare che lei sostiene che gli ibridi sono una sfida a Dio, ma che tuttavia risultano spesso più forti degli “originali”, il che è vero, come ho appena detto, ma mi sembra piuttosto contraddittorio. E soprattutto è contraddittorio con quello che dice don Guido, per il quale invece gli ibridi (almeno quelli umani) sono tutti brutti e cattivi.
      4) Infine, noto che lei mi ha letto così attentamente che le è completamente sfuggito che nel mio testo io parlo ampiamente della tesi di Ravasi circa l’interpretazione simbolica della “prima coppia”, che lei qualifica con un “boh!” che di nuovo non depone molto a favore delle sue conoscenze in merito, dato che essa riprende un dibattito che negli anni Cinquanta è stato molto vasto ed acceso e che è noto come problema del monogenismo vs. poligenismo: e, come potrà notare se avrà la bontà di rileggere il mio testo, anche Benedetto XVI ne ha accennato rispondendo a una mia lettera personale, dicendo che a certe condizioni anche il poligenismo può essere accettabile.
      Ciò detto, resta la questione più fondamentale: se davvero le cose sono andate come dice don Guido e il peccato originale è semplicemente una questione biologica, perché mai Gesù Cristo per salvarci dalle sue conseguenze ha istituito la Chiesa e i Sacramenti e non invece un centro di ricerche sulla genetica?
      Mi stia bene e buon Natale.

      Paolo Musso, 22/12/2014"

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  5. Sempre la nostra lettrice puntualizza: "non si perde l'occasione di essere riduttivi nei confronti di don Guido dicendo che è stato un buon cristiano.... è stato di più che un buon cristiano ! è stato un sacerdote che ha dedicato anima e corpo alla Chiesa anche quando la chiesa non l'ha ripagato come meritava..Madre Chiesa si è comportata con lui come con un altro grande sacerdote :Don Milani mandato nelle parrocchie più sperdute e disagiate tra la gente più povera non solo materialmente ma soprattutto spiritualmente ..gli ha dato da coltivare pietraie.... "

    A questo rispondiamo che il giudizio sulla eventuale santità di don Guido, e sulla sua eventuale profeticità va lasciato alla Chiesa, che finora non si è pronunciata, a quanto ci risulta. Se lei è così convinta del carattere soprannaturale delle presunte "rivelazioni" di don Guido, insista presso le autorità ecclesiastiche affinché si pronuncino in merito, non se la prende con noi.

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  6. Ha presente le parole del Prologo del Vangelo di San Giovanni: In principio era il Verbo…?
    Non sempre la luce della verità viene accolta. Come disse Gesù “non si accende una lampada per metterla sotto un moggio”. La si accende per rischiarare la via e non inciampare nelle buche della falsità e dell’ignoranza. Se Dio ci dà una lampada (le rivelazioni a don Guido) e qualcuno male intenzionato soffia per spegnerla o la nasconde perché nessuno tragga vantaggio dalla sua luce o semina cartelli con avvisi dicendo non andate dietro quella luce perché finite nel fossato ma piuttosto seguite noi che andiamo a tentoni nel buio come ciechi e vedrete dove sapremo condurvi....
    Accade oggi come ai tempi in cui Giovanni l’apostolo disse:
    “la luce splende nelle tenebre ma le tenebre non l'hanno accolta. Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni (a testimoniare la Verità). Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perchè tutti credessero per mezzo di lui. Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce. Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto. A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio”…
    Il Tempio di allora non accolse la Verità come la nostra Chiesa non l’ha colta nelle rivelazioni di don Guido. Io seguo il Gesù non perché le autorità ecclesiastiche si sono pronunciate in merito a Lui ma perché la Verità stessa si è fatta conoscere e amare. Anche se tutto il mondo dicesse che il Vangelo è falsità se per me risuona come Verità tanto mi basta.
    Le autorità ecclesiastiche hanno ampiamente avuto notizia dell’esistenza del libro di don Guido, hanno avuto tutto il tempo, la sapienza, l’intelligenza e il discernimento per valutare se era Verità ciò che don Guido ha asserito essergli stato fatto vedere da Dio ? chi non ha avuto il “timor di Dio” di impedire che altri accedessero a quella conoscenza a Dio ne risponderanno.
    Noi discutendo su questo blog, questa luce sulle rivelazioni date a don Guido la manteniamo accesa.
    Pro captu lectoris habent sua fata libelli che significa «i libri hanno la loro fortuna secondo la disposizione del lettore».
    Se i lettori sono di qualità il libro illumina , in mancanza di lettori che hanno orecchie per intendere i libri sono insabbiati in attesa che cadano nell’oblio. Non c’è da preoccuparsi che accada questo pr il libro di don Guido perché come disse Dio a Isaia “ La mia parola è come la pioggia e la neve che cadono dal cielo e non tornano indietro senza avere irrigato la terra e senza averla resa fertile. Fanno germogliare il grano, procurano i semi e il cibo. Così è anche della parola che esce dalla mia bocca: non ritorna a me senza produrre effetto, senza realizzare quel che voglio e senza raggiungere lo scopo per il quale l'ho mandata”. (Isaia 55, 6-11) .

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  7. http://www.messaggidelsacrocuore.it/maria-ss-non-e-dio-l-autore-del-libro-genesi-biblica-e-satana-fitte-tenebre-caleranno-sul-mondo

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  8. Pubblichiamo questo link, benché questo genere di rivelazioni private ci appaia come minimo da prendere con le pinze, e sempre nella misura in cui non contraddice il magistero ecclesiastico.

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